Come funziona il forno a microonde

Il forno a microonde è una valida alternativa alla solita cucina ed è essenzialmente utile nel momento in cui non si vuole consumare troppo gas in casa con il piano cottura, né si vuole spendere troppo in fatto di energia elettrica a causa di un semplice forno. Pertanto, il forno a microonde garantisce all’utilizzatore un buon risparmio di soldi e tempo. Questo perché la cottura dei piatti all’interno del forno si cuociono più velocemente rispetto ad un forno standard, grazie alle microonde che emanano rapidamente calore sul cibo, andandolo a scongelare, riscaldare o cucinare completamente.

Ma come funziona effettivamente un forno a microonde? Quali sono le caratteristiche di un oggetto diventato ormai indispensabile per la propria cucina? E, soprattutto, che recipienti è possibile mettere all’interno del forno per portare a tavola dei piatti dopo essere stati cucinati con un tale elettrodomestico? Tante domande che in questa semplice guida troveranno risposta.

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Le microonde: la chiave di tutto

Per funzionare a dovere, il forno a microonde, lo dice la parola stessa, deve necessariamente sfruttare delle onde elettromagnetiche, ossia delle particelle piuttosto analoghe a vibrazioni di energia, comunemente chiamate, appunto, microonde. Le onde elettromagnetiche circondano la vita di tutti, ma non hanno a che fare con quelle denominate microonde, in quanto queste vengono prodotte direttamente da un magnetron, un tubo termoelettrico dalla forma e dalle funzioni abbastanza particolari, il quale viene sfruttato per generare e amplificare le microonde.

Come fa il cibo a riscaldarsi nel microonde?

Quando le microonde vengono prodotte (la tempistica è di 5 milioni al secondo), nell’immediato reagiscono con alcune parti degli alimenti situati all’interno del forno, quali i grassi e l’acqua. Le molecole di quest’ultime tendono a seguire le microonde, ma dato che la velocità di spostamento è pari a 5 milioni al secondo, ciò implica che questi elementi urtano l’uno contro l’altro, andando, infine, a scaturire calore.

È proprio questo l’importante, perché, dal momento in cui viene prodotto calore e tanto più durano le microonde, il cibo inizia a surriscaldarsi fino a cuocersi. Un esempio è il pane raffermo di qualche giorno: una volta che viene inserito nell’apposito forno e viene acceso, il pane diventerà morbido. Tecnicamente, quello che accade all’interno del pane raffermo è il blocco istantaneo dell’acqua, la quale tenderà, poi, ad evaporarsi. In poche parole, se un cibo detiene più quantità d’acqua, tenderà a cuocere più rapidamente rispetto ai cibi solidi.

Spesso, a causa di ciò, risulta complicato capire quanto tempo effettivamente necessita un piatto per essere cotto a dovere. Infatti, bisogna attendere che il calore venga propagato proprio dall’interno del cibo, a differenza dei forni classici dove il calore viene trasmesso dall’esterno all’interno, quindi con delle tempistiche molto più lunghe e complesse.

L’utilizzo del forno a microonde nel modo giusto

Una volta comprese le funzioni tecniche di un forno a microonde, è possibile capire senza difficoltà altre cose interessanti, con lo scopo di usare nel modo giusto questo strumento. Per esempio, un uovo all’interno del suo guscio non si può mettere a riscaldare all’interno del forno a microonde, poiché, essendoci liquidi all’interno, tenderà di evaporare verso l’esterno del guscio, frantumandolo (ecco perché scoppia).

Nel microonde non scoppieranno mai oggetti di vetro o di porcellana, per la semplice ragione che all’interno della loro struttura non ci sono né liquidi né grassi (ecco, perché, è raccomandato utilizzare tazze o altri recipienti di questi materiali al fine di scaldare o cuocere determinati piatti senza alcuna difficoltà). Altro interessante esempio è il riso: appena lo si mette nel forno, si scalderà soltanto quella parte superficiale del cereale, mentre la parte di sotto no, poiché le microonde non ci arriveranno mai (la soluzione è mettere a forma di ciambella piatta tutto il riso, lasciando un buco al centro, in modo da esporlo completamente a calore).

Dove collocare il forno a microonde

È raccomandato seguire determinate regole per utilizzare al meglio un forno a microonde, risparmiando tempo e denaro. Innanzitutto, è importante scegliere il posto giusto in cucina per il forno: è meglio posizionarlo lontano da tutti gli altri elettrodomestici o da fonti di calore. Lo spazio attorno al forno deve essere sempre libero, in modo tale da permettergli di raffreddarsi velocemente con una corretta aerazione.

Inoltre, all’interno del microonde, al fine di riscaldare, scongelare o cucinare definitivamente un piatto, è bene usare un recipiente idoneo che sia costituito da materiali come vetro, pirex, terracotta, ceramica, porcellana, carta, cartone o plastica. Assolutamente vietato inserire oggetti che abbiano anche solo una piccola quantità di tutti i metalli (oro) o di cristallo (se succede, il microonde si danneggia, provocando piccole scintille al suo interno e rovinando il magnetron o, ancora peggio, rompendo per sempre il forno a microonde).

Infine, un forno di questo tipo non ha bisogno di particolari pulizie rispetto a quello classico, senza parlare del fatto che quest’ultimo, addirittura, consuma il triplo di un microonde.

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